Il timido inizio di Ca' delle Rose


Sogno di una serata di fine estate…Ca' delle Rose trova il suo essere attorno a un giardino. Un roseto.  Una casa abbandonata. Un terreno incolto. Una passione. Un desiderio di costruire, di fare, di condividere, di offrire e di accogliere.

Tanti anni fa la casa disabitata diviene dimora color zafferano, quinta solare di un focolare raccolto, e la terra sterile ritrova rigoglio e splendore, colori e profumi che scandiscono il tempo e le stagioni.

Petalo dopo petalo il roseto si popola di presenze fiorite e viene riconosciuto come uno dei più importanti d'Europa dalla Société Nationale d'Horticulture de France e dalle maggiori riviste del settore.

Luogo raccolto e palpitante, intimo e ridente, offre il luogo ideale per una pausa sospesa in serenità e beltade. Pace, calma, voluttà. L'invito a sedersi per godere delle piccole e buone cose.

Come per Alice, dalla penombra della casa, si è accolti dalla luce del sole e si entra nel mondo magico delle rose…raffigurate e presenti in ogni dove. Variegate, sfumate, profumate, le rose vi attorniano impregnando la vista e il cuore.

Una passeggiata tra note delicate, sfumature di rosa, cremisi, bianco, giallo, che si armonizzano tra di loro in composizioni tonali che lasciano d'incanto.



Il giardino è ritmato dai cicli sempre nuovi,
variabili e tuttavia stabili delle stagioni,
della luce e della temperatura;
dal susseguirsi infinito di morte e rinascita,
dalla crescita paziente delle piante.
E' sottomesso ai movimenti del cielo,
sempre imprevedibili.
Il tempo del giardino è insomma il tempo della vita.

Marco Martella, Tornare al giardino